Personaggi mitologici nei nomi delle farfalle Le farfalle sono sempre state al centro del mio interesse naturalistico suscitando una grande curiosità sia per la loro bellezza, sia per gli aspetti legati al ciclo biologico
ricco di incredibili trasformazioni. Indagando sull'origine dei loro nomi scientifici si trovano informazioni interessanti: ci sono nomi che mettono in luce la relazione della specie con la pianta nutrice
(Aglais urticae all'ortica, Vanessa cardui al cardo) o fanno riferimento ad aspetti strutturali (Nymphalis polychloros perché multicolore, Polygonia c-album per il caratteristico
disegno a C delle ali posteriori). |
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Nimphalidae |
Da NYMPHALIS, cioè "proprio delle ninfe". Il nome di questa famiglia che comprende alcune delle farfalle più belle e appariscenti deriva dal latino nympha = fanciulla. Nella mitologia greca le Ninfe erano divinità legate alla natura (boschi, monti, alberi, ambienti acquatici).
Spesso si accompagnavano alla dea Artemide ed erano considerate esseri immortali caratterizzati da una bellezza incomparabile. Quindi il nome fa specifico riferimento alla bellezza e anche all'habitat in cui vivono
molte specie. Diversi nomi generici e specifici sono ricollegabili a miti in cui fascino, attrattiva, splendore sono temi ricorrenti e intorno ai quali ruota la sorte, fausta o infausta, dei personaggi coinvolti. |
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Aglais io |
Entrambe le voci del binomio fanno riferimento a personaggi mitologici femminili di grande bellezza. |
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Argynnis paphia |
Anche in questo caso entrambe le voci del binomio hanno a che fare, direttamente o indirettamente, con la bellezza. |
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Boloria euphrosyne |
EUPHROSYNE è una delle tre Cariti (le Tre Grazie per i Romani), dispensatrici di grazia e bellezza alla natura e agli uomini. Deriva da parola greca che significa gioia e letizia ed era considerata la dea della castità |
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Brenthis daphne |
DAPHNE in greco significa alloro. |
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Brenthis hecate |
ECATE era la dea degli incantesimi ed era invocata da chi praticava le arti magiche. Fu in seguito identificata anche come la personificazione della Luna calante (mentre Artemide era
la Luna crescente e Selena la Luna piena). |
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Issoria lathonia |
Entrambe le voci del binomio hanno un riferimento indiretto ad Artemide (Diana), dea della caccia e del tiro con l'arco, degli animali selvatici, della foresta. Accompagnata da uno stuolo di ninfe, era spesso
rappresentata con la testa di cervo, animale a lei sacro. |
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Melitaea phoebe |
MELITEA, denominazione di un genere a cui appartengono numerose specie, è il nome di una delle 50 Nereidi. Figlie di Nereo e Doride, queste ninfe erano considerate creature immortali e di natura benevola, facevano parte del corteo del dio
del mare Poseidone insieme ai Tritoni. Venivano rappresentate come bellissime fanciulle con i capelli ornati di perle a cavallo di delfini. |
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Nymphalis antiopa |
NYMPHALIS (dal latino nympha = fanciulla). Le Ninfe erano divinità dei boschi, dei monti, delle acque e delle sorgenti, degli alberi, ma anche legate a territori, regioni e città.
Erano considerate esseri immortali caratterizzati, come la dea Artemide cui spesso si accompagnavano, da una bellezza incomparabile. |
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Vanessa atalanta |
ATALANTA è una eroina della mitologia greca, unica donna a far parte della spedizione degli Argonauti per la riconquista del vello d'oro. Viene descritta come provocante, ma fermamente virtuosa tanto da uccidere con l'arco Ileo e Reco, due Centauri che l'avevano insidiata. Cacciatrice infaticabile, per la sua abilità con l'arco venne talvolta assimilata ad Artemide. |
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Satyrinae |
Il nome di questa sottofamiglia delle Ninfalidi (un tempo considerata famiglia) deriva da SATYRUS. I Satiri (chiamati dalle popolazioni italiche fauni) sono figure mitiche maschili,
accompagnatrici di Pan e Dioniso, abitanti di boschi e montagne, proprio gli ambienti prediletti da molte specie appartenenti a questo gruppo. I loro colori scuri e poco vistosi hanno orientato le scelte
dei nomi verso personaggi mitologici con aspetti inquietanti o legati al mondo delle tenebre. |
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Arethusana arethusa |
ARETHUSA, cui fa riferimento sia il nome generico che specifico, è una Nereide, figlia di Nereo e Doride. |
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Brintesia circe |
CIRCE, dea esperta in ogni sorta di incantesimi, compare per la prima volta come personaggio mitico nell'Odissea. Viveva sull'isola di Eea, che alcuni autori identificano col promontorio del Circeo sulla costa occidentale dell'Italia, in un palazzo circondato da un bosco abitato da numerosi animali selvatici che altro non sono che uomini trasformati dai sortilegi della dea-maga. |
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Chazara briseis |
BRISEIS, ovvero Briseide, non è una dea ma una principessa di Lirnesso, figlia di Briseo, un sacerdote di Apollo. Quando la città di Lirnesso, alleata di Troia, fu sconfitta dai Greci, Achille si riservò Briseide come bottino di guerra prendendola come schiava ma rendendola poi una donna libera. Anche Agamennone aveva come schiava la figlia di un sacerdote di Apollo, Criseide, ma quando il dio scatenò una pestilenza sul campo degli Achei, i capi greci lo costrinsero a rendere Criseide a suo padre. Agamennone accettò, ma volle in cambio Briseide. Lo scambio provocò la rabbia di Achille (la famosa "ira funesta del pelide Achille" cantata da Omero nel proemio dell'Iliade) che smise di combattere per un intero anno finché Agamennone non gli restituì Briseide. |
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Erebia ligea |
Il nome del genere, che raggruppa moltissime specie simili, tutte caratterizzate da tonalità scure, deriva da ÉREBOS che in greco antico significa "tenebre".
È considerata una divinità primordiale nata dall'unione tra le Tenebre e il Caos ed è la personificazione dell'oscurità.Con il termine Erebo si possono indicare anche gli Inferi.
Erebo era fratello della Notte col la quale generò una nutrita progenie tra cui, interessanti dal punto di vista delle farfalle, le tre Esperidi dalle quali prende il nome un'intera famiglia. |
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Erebia medusa |
MEDUSA è una delle Gorgoni, mitici mostri che avevano ali d'oro, mani di bronzo e capelli a forma di serpente. Abitavano nelle terre dell'estremo occidente conosciuto dai Greci presso il regno dei morti e avevano il potere di pietrificare chiunque avesse incrociato il loro sguardo. Medusa era l'unica a non essere immortale e fu decapitata da Perseo. La sua testa fu posta da Atena al centro del suo scudo per incutere terrore. |
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Hipparchia semele |
SEMELE è una divinità greca probabilmente di origine tracia, legata al culto degli dei sotterranei personificazioni di forze sismiche o vulcaniche. Fu amata da Zeus con cui concepì Dioniso. |
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Lasiommata megera |
In questo caso il nome del genere deriva dal greco ( “lasios” = peloso e “ommata” = occhi, perché gli occhi di questa farfalla sono ricoperti da peluria) e si riferisce ad una caratteristica della farfalla.
Invece il nome della specie ha una chiara derivazione mitologica. |
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Lasiommata maera |
MERA è un nome che compare diverse volte nella mitologia greca. Così si chiamava una delle 50 Nereidi, ninfe marine, e anche una delle figlie di Atlante. Apollonio narra nel mito di Icario, cittadino benestante dell'Attica, che Mera era il cane di sua figlia Erigone. Icario ebbe in regalo dal dio Dioniso (Bacco) un tralcio di vite e le informazioni per produrre il vino come segno di riconoscenza per l'ospitalità che aveva ricevuto. Purtroppo alcuni pastori, non conoscendo la bevanda, si ubriacarono e pensando di essere stati avvelenati uccisero Icario, abbandonando il corpo senza sepoltura. Seguendo il cane Mera, Erigone trovò il corpo del padre e per il dolore si suicidò. Anche il cane, sentendosi in colpa per la morte della padrona, si buttò in un pozzo. Gli dei, impietositi dalla tragica storia, trasformarono i personaggi in stelle del cielo (Erigone secondo la mitologia astronomica è la costellazione zodiacale della Vergine). |
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Melanargia galathea |
Il nome dato al genere è composto da mélas, che in greco significa nero, scuro, evidentemente riferimento ad uno dei colori dominanti, e da ARGIA,
principessa di Argo e moglie di Polinice. |
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Pyronia tithonus |
TITONE, principe di Troia e fratello di Priamo, era di tale bellezza da far innamorare di sé Eos (Aurora) che lo rapì in cielo e lo prescelse come suo sposo. La dea chiese e ottenne da Giove di donargli l'immortalità, dimenticando però di richiedere anche l'eterna giovinezza. Così mentre Aurora era splendida più che mai, Titone invecchiava inesorabilmente perdendo le forze e lamentandosi con voce stridula senza mai smettere. Alla fine Eos chiese ed ottenne che fosse mutato in una cicala. |
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Papilionidae |
Dal latino papilio che significa "farfalla", come se le bellissime specie appartenenti a questa famiglia fossero "le" farfalle per antonomasia. |
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Papilio machaon |
MACAONE, figlio di Esculapio imparò l'arte medica dal padre a dal maestro Chirone. Partecipò insieme al fratello Podalirio alla guerra di Troia come chirurgo, ma anche come combattente. Guarì con le sue doti di chirurgo le ferite di Menelao e di altri Achei. |
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Iphiclides podalirius |
PODALIRIO era il fratello di Macaone e come lui famoso medico. Durante la guerra di Troia riuscì a liberare i Greci da una violenta epidemia che colpiva i guerrieri accampati
sotto le mura della città. |
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Parnassius apollo |
Il monte PARNASO si trova in una zona centrale della Grecia e domina la città di Delfi. Nell'antichità era considerato un luogo sacro ed era consacrato al culto
del dio Apollo e alle nove Muse, delle quali era una delle due residenze. |
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Parnassius mnemosyne |
MNEMOSINE, personificazione della memoria, viene rappresentata come una dea giovane e bellissima e per questo attirò le attenzioni di Zeus che si presentò a lei sotto forma di pastore. Giacquero insieme per nove notti e dalla loro unione nacquero le nove Muse che abitavano sul monte Parnaso. |
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Zerynthia cassandra |
CASSANDRA, una delle figlie di Priamo re di Troia, descritta nel mito come una fanciulla di grande bellezza, dote che la accomuna sicuramente a questa stupenda farfalla. Fu sacerdotessa del tempio di Apollo che le donò la dote della preveggenza in cambio del suo amore. Tuttavia, una volta ricevuto il dono, lei rifiutò di concedersi al dio che adirato le sputò sulle labbra condannandola a restare sempre inascoltata. |
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Pieridae |
PIERIDI è l'epiteto usato dai poeti greci e latini per indicare le Muse, perché nate nella Pieria, zona boscosa ai piedi del monte Olimpo. |
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Aporia crataegi |
APORIA in greco significa "passaggio impraticabile, strada senza uscita" che nella filosofia si traduce nell'impossibilità di dare una risposta precisa ad un problema. Nella mitologia è la personificazione della difficoltà, dell'impotenza e della mancanza di mezzi. Forse, volendo azzardare una ragione per la scelta del nome generico di questa farfalla, la si potrebbe trovare proprio nell'assenza di colore e addirittura nella scarsità delle squame sulle ali che risultano a volte quasi trasparenti. |
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Colias crocea |
COLIAS è il promontorio dell’Attica su cui sorgeva un tempio dedicato ad Afrodite. Crocea (dal latino croceus = color zafferano) invece è un chiaro riferimento al vivace colore delle ali. |
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Lycaenidae |
Il nome della famiglia e anche di un genere (Lycaena) deriva probabilmente dal greco antico lýkaina = lupa. Licaone fu un mitico re d'Arcadia che per la sua empietà fu trasformato da Zeus in lupo. Le motivazioni alla base di questa scelta restano però inesplicabili. |
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Polyommatus icarus |
Al genere Polyommatus appartengono diverse specie che hanno tutte in comune la caratteristica di avere molti punti cerchiati nel lato inferiore delle ali come appunto suggeriscono le parole greche che lo compongono
("molti occhi"). |
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Polyommatus coridon |
CORIDONE è il protagoista di una egloga delle Bocoliche di Virgilio, componimenti poetici ispirati alla visione idealizzata della vita operosa in mezzo ai campi e ai boschi (in questo forse si può trovare un riferimento alla vita della farfalla). Nella vicenda narrata da Virgilio questo giovane pastore è associato ad un bellissimo schiavo di nome Alessi: che ci sia un nesso con il nome di un'altra Licenide (Glaucopsyche alexis)? |
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Plebejus argus |
ARGO, mitico gigante dai cento occhi posto da Era a guardia della ninfa Io (e qui la storia si intreccia con quella della Aglais io), uno degli amori di Zeus. La farfalla non è certo un gigante, ma forse la fonte di ispirazione del nome sono i numerosi punti che come piccoli occhi punteggiano il lato inferiore delle ali. |
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Polyommatus daphnis |
DÁPHNIS, figlio della ninfa Dafnide e del dio Ermes, nato e subito abbandonato in un bosco di allori in una valle della Sicilia. Un gruppo di pastori si prese cura di lui facendolo diventare un esperto conduttore di greggi. Famoso per la sua bellezza e l'abilità nel canto, fu amato da una ninfa che gli fece giurare di non esserle mai infedele, profetizzandogli la perdita della vista se fosse venuto meno alla promessa. Ma una giovane, approfittandosi della sua ubriachezza, lo sedusse condannandolo così alla cecità. Dafni vagò a lungo intonando canti tristi finché non decise di porre fine alla sua vita gettandosi da una rupe che il mito identifica nella Rocca di Cefalù. |
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Favonius quercus |
FAVŌNIUS è il nome dato dai Romani a Zefiro, personificazione del vento che soffia da ponente figlio del titano Astreo e di Eos, che con il suo tepore favorisce lo schiudersi dei germogli e quindi lo sviluppo delle piante (dal lat.favēre = far crescere). Chissà, forse Linneo nel dare il nome a questa farfalla si sarà ispirato al bellissimo blu scuro cangiante che irrompe come un terso cielo primaverile sul grigio di fondo delle ali del maschio quando vengono aperte. |
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Hamearis lucina |
LUCINA per i Romani era la dea del parto. Usato anche come epiteto della dea Giunone: Giunone lucina era "colei che porta i bambini alla luce". |
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Lycaena tityrus |
TITIRO non è un personaggio mitologico ma delle Bocoliche di Virgilio. La figura di Titiro, nella quale venne riconosciuto lo stesso Virgilio, rappresenta il pastore fortunato che era riuscito a conservare le proprie terre dopo la confisca fatta per ricompensare i loro veterani da Antonio ed Ottaviano, tornati vittoriosi dalla battaglia di Filippi. |
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Hesperiidae |
Nella mitologia greca le ESPERIDI erano ninfe, figlie di Atlante ed Esperide. Secondo le leggende custodivano il giardino dei pomi d'oro di Era. |
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Erynnis tages |
Le ERINNI sono, nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta (le Furie della mitologia romana).
Sono tre sorelle che abitano nell'Ade: Aletto, Tisifone e Megera (altro nome dato ad una farfalla) che perseguitavano in particolare i colpevoli di delitti contro famigliari fino a farli impazzire. |
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Carterocephalus palaemon |
PALEMONE è una divinità minore della mitologia greca, protettore dei porti. Il padre Atamante e sua moglie Ino avevano accettato di allevare di nascosto il piccolo Dioniso, nato dall’unione fra Giove e Semele (altro nome dato ad una farfalla, sorella di Ino), scatenando così le ire della gelosa Giunone che fece impazzire Atamante inducendolo a dare la caccia alla moglie e ai due figli. Così Atamante uccise prima il figlio Learco e poi gettò in mare l'altro figlio Melicerte. Ino, per cercare di salvarlo, si tuffò ma annegò insieme a lui. Afrodite, nonna di Ino, impietositasi pregò Poseidone di collocare i due tra gli dei marini, dando a Ino il nome di Leucotea ed a Melicerte quello di Palemone. |
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NATURA del PARMENSE
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