Il mio appartamento si trova al terzo piano di una palazzina nella zona periferica a est del paese di Collecchio. Il confine
del quartiere è disegnato dal canale naturale Rio Manubiola e dalla strada provinciale che lo costeggia, ma subito al di là c'è ancora
campagna. Sono campi intensamente coltivati a rotazione con frequenti arature, erpicature, semine e concimazioni.
Già da qualche anno nel periodo invernale nei campi che vedo dal mio balcone osservo la presenza di aironi, soprattutto cenerini, ma ultimamente anche aironi bianchi e
guardabuoi. Per molto tempo mi sono chiesto che cosa potessero trovare di così appetibile in questi campi per stazionarvi per intere giornate.
Pensavo a qualche piccolo mammifero roditore o insettivoro che si aggira fra le erbe e in effetti, anche se dalle foto non sempre si capisce bene,
le prede sembrano arvicole.
Ma veniamo alla descrizione di questo loro comportamento predatorio documentato da una sequenza di immagini che finalmente sono riuscito a riprendere.
Gli aironi si aggirano lentamente per i campi seminati a foraggio fino a quando la loro attenzione è attratta da qualcosa che rivela la presenza di un'arvicola.
L'airone si immobilizza, si protende in avanti e punta pazientemente, a volte anche per alcuni minuti, la preda che ignara si aggira fra le erbe.
Una volta sicuro l'airone fa scattare la sua arma micidiale trafiggendo la preda.
Questa volta il colpo è andato a segno e l'arvicola pende dal becco sporco di terra dell'airone.
Ora il problema è deglutire questa preda visto che l'airone la inghiotte intera, senza dilaniarla come farebbero ad esempio i rapaci.
Una volta inforcata bene nel becco...
...la sposta sempre più verso la base dello stesso...
...fino a deglutirla.
Ecco che finalmente l'arvicola è stata infilata nel gozzo.
In questo particolare si nota il rigonfiamento sotto il becco e nella parte alta del collo dovuto alla presenza del boccone ancora da deglutire completamente.
Anche in questa immagine si nota ancora l'innaturale rigonfiamento dovuto alla presenza della preda in transito nel collo dell'airone. Qualche scrollamento della
testa e del collo e il pasto sarà completato.
Le successive due immagini si riferiscono ad un'altra cattura osservata a breve distanza da un altro airone.
Come ben potete immaginare le immagini sono riprese da una certa distanza e sono quindi state ritagliate a volte anche abbondantemente. La qualità non sarà ottima,
fotograficamente parlando, ma penso che possano servire per capire questo comportamento predatorio dell'airone cenerino, comportamento che ho osservato anche per
l'airone bianco maggiore senza peraltro riuscire ancora a documentarlo.
(Le foto si riferiscono al 22, 23, 29 gennaio 2014 e sono state scattate con Canon 5 DII e 300 mm/f4 + Sigma 1.4x)
ERRATA CORRIGE
Inizialmente pensavo che le prede in questione fossero talpe e mi stupivo della facilità con cui gli aironi le catturavano. L'amico Renato Carini, esperto del Parco del Taro
che ringrazio, mi ha segnalato che con tutta probabilità non si trattava di talpe ma di arvicole. Dalle foto più chiare in effetti si nota che il colore, la
forma e la presenza di una coda abbastanza lunga sono più simili a quelle dell'arvicola. In base a questa segnalazione ho modificato il report pubblicato in precedenza.
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