La flora alpina mi ha sempre affascinato e appena posso cerco di ammirare le abbondanti fioriture dei pascoli in quota. Ma è
veramente incredibile quale varietà di piante riesca ad adattarsi e fiorire, a volte in modo veramente spettacolare, nelle fessure delle
rocce, nei ghiaioni e tra i detriti coperti dalla neve per buona parte dell'anno e poi sferzati dal vento e arsi dal sole. Le condizioni
ambientali estreme consentono la vita solo a specie perfettamente adattate che in genere all'inizio della stagione estiva mostrano le loro fioriture.
Così, durante un breve soggiorno in Val Badia, ho approfittato di una bella giornata per fare un giro al Passo del Falzarego da dove parte la
funivia che porta al Rifugio Lagazuoi, posto sulla cima del relativo monte a 2752 m.
Il Lagazuoi Piccolo visto dal sentiero che porta all'Averau. A sinistra il Passo del Falzarego da dove parte la funivia.
Il Gran Lagazuoi
Giunti in cima ci si trova di fronte ad un panorama fantastico dove la roccia modellata dal tempo è l'assoluta
protagonista in tutte le sue forme. L'ambiente non è certo ospitale per la vegetazione.
Panorama del vallone verso il Gran Lagazuoi.
La giornata era molto bella. Splendeva un bel sole e l'aria tersa consentiva all'occhio di vedere le cime più lontane:
quelle relativamente vicine sembrava quasi di poterle toccare con mano. Bianche nubi erano portate da un vento teso che a quella quota faceva
sentire i suoi gelidi effetti, come si capisce dall'abbigliamento della foto ricordo.
Foto ricordo tra la Marmolada e il Sella.
Bastava ruotare lo sguardo a 360° gradi per vedere alcune delle più belle cime delle Dolomiti.
Marmolada, la Regina delle Dolomiti (3.343 m)
Gruppo Sella con il Piz Boè (3.152 m)
Monte Civetta (3.218 m)
Monte Pelmo (3.168 m) detto per la sua forma "il trono del Padreterno"
La Tofana di Rozes (3.225 m)
Proprio in queste pietraie ho potuto osservare e fotografare diverse specie. Una delle più appariscenti è una piccola
genzianella che formava alcune macchie di azzurro intenso, piccoli brandelli di cielo incastonati tra le pietre.
Gentiana terglouensis
Gentiana terglouensis
Erano presenti molte piante formanti cuscinetti più o meno densi, alti solo pochi centimetri, i cui colori dominanti sono
il bianco e il rosa. Ho chiesto aiuto per l'identificazione delle specie all'amico Luigi Ghillani e agli esperti di Actaplantarum, che ringrazio
per la collaborazione. Purtroppo le foto di alcune specie non hanno consentito una identificazione certa, come nel caso di questa Minuartia.
Minuartia recurva
Alcune piante come la minuartia e le sassifraghe che vedete qui sotto presentano fiori che, pur essendo molto piccoli,
sembrano veramente sproporzionati rispetto alla dimensioni ridottissime delle piante stesse.
Minuartia sedoides
Saxifraga sedoides
Saxifraga oppositifolia
Saxifraga oppositifolia
L'androsace la si trova nei posti più impensati, nelle fessure delle rocce: la fioritura è così abbondante da coprire
completamente la piccolissima pianta. Ogni piccolo cuscinetto è una meraviglia e mi son perso a fotografarne più d'uno. Ne ho trovato
uno minuscolo, formato probabilmente da una sola rosetta che non superava il centimetro di diametro.
Androsace hausmannii
Androsace hausmannii
Androsace hausmannii
Hornungia alpina
Tra le piante legnose ho potuto fotografare le fioriture di due salici nani, dal portamento strisciante, tipici
adattamenti agli ambienti inospitali delle vette alpine.
Salix retusa
Salix retusa
Salix serpillifolia
Tra le fioriture pi� dense e abbondanti, che si fanno notare come piccole oasi di colore in mezzo alle pietraie, ci sono
quelle della silene e del tlaspi.
Silene acaulis
Silene acaulis
Bistorta vivipara approfitta del terreno trattenuto dal tappeto di silene.
Anche questa Draba aizoides spunta in mezzo ad un cuscinetto di Silene acaulis in boccio.
Thlaspi rotundifolium
Thlaspi rotundifolium
Thlaspi rotundifolium
Per quelle poche ore che io e mia moglie siamo rimasti sul Lagazuoi il vento gelido non ha mai smesso di soffiare. Se le
fioriture che ho potuto osservare non fossero state di piante a cuscinetto radenti il suolo e spesso incastrate tra i sassi, probabilmente non sarei
riuscito a portare a casa nemmeno una foto. Invece tutto sommato mi son fatto una bella raccolta di foto di piante alpine.
(Tutte le foto sono state scattate il 7 luglio 2010)
Un sentito ringraziamento a Luigi Ghillani e agli esperti di Actaplantarum per l'identificazione delle specie.
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